Ossessivo-compulsive

La personalità ossessivo-compulsiva tende a essere caratterizzata da un atteggiamento rigido e da coartazione emotiva, a vantaggio di un’eccessiva intellettualizzazione, ovvero un meccanismo interno che consente al soggetto di concettualizzare le proprie dinamiche affettive e le proprie emozioni, in modo da poterle dominare.
È facile che alla domanda su come si sentono, rispondano piuttosto che cosa pensano, proprio a causa di questa difficoltà a connettersi con il proprio mondo interno.
Gli individui con personalità ossessivo-compulsiva presentano spesso una eccessiva preoccupazione per le regole, l’ordine, le scadenze e gli obblighi, a danno del proprio tempo libero e dei propri rapporti intimi e sociali.

Il più delle volte, questa eccessiva propensione alla disciplina e al dovere nasconde, invece, molte preoccupazioni relative al controllo, poiché le emozioni vengono considerate come qualcosa che può esistere solo se ragionevolmente motivata. Alla base di questo atteggiamento vi è la profonda paura che le emozioni, qualora fuori controllo, possano diventare distruttive e sfuggire di mano.
Gli individui ossessivo-compulsivi, difatti, vivono desideri ed emozioni come qualcosa di inammissibile e, di conseguenza, maturano verso se stessi un forte senso di colpa, accompagnato da frequenti autocritiche e riproveri.
Ora, sebbene gli aspetti ossessivi e quelli compulsivi tendano a sovrapporsi, tuttavia, alcuni soggetti presentano dei tratti più marcatamente ossessivi e altri, invece, compulsivi. Complessivamente, potremmo dire che gli individui con tendenze ossessive sono più cerebrali e hanno una predisposizione a pensare, ragionare e ruminare. Gli individui con tendenze compulsive, viceversa, sono più legati ai gesti e alle azioni, per cui impiegano il loro tempo a fare e disfare, a pulire, accumulare e riordinare.


  • Timore di base: subordinazione o insurrezione nei confronti del potere.
  • Emozione di base: insicurezza, sensi di colpa, collera, disagio.
  • Credenze patogene di base verso se stessi: certezza di dover tenere sotto controllo le proprie emozioni, insieme alle manifestazioni dei proprio sentimenti.
  • Credenze patogene di base verso gli altri: convinzione che le altre persone siano troppo superficiali e imprecise e che, per tale motivo, sia necessario un costante controllo di ciò che fanno.
V. Lingiardi e N. McWilliams (a cura di), Manuale Diagnostico Psicodinamico: PDM-2, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2018