Chi sviluppa una personalità depressiva è solitamente orientato a sperimentare insoddisfazione e dispiacere nelle attività quotidiane, insieme alla tendenza a provare stabilmente sentimenti dolorosi, come depressione, sentimenti di colpa, turbamento e un profondo senso di inettitudine. Tutti questi sentimenti negativi vengono generalmente rivolti verso se stessi, mentre i sentimenti positivi vengono inibiti e respinti. Non a caso, gli individui con personalità depressive sono spesso estremamente autocritici e autopunitivi, temono l’abbandono e il rifiuto da parte degli altri e sperimentano solitudine anche in presenza di altre persone.
Generalmente, si tende a distinguere due tipologie di personalità depressive, quella introiettiva e quella anaclitica.
Nel caso della prima, i soggetti con una personalità di tipo introiettivo presentano dinamiche caratterizzate da costanti rimproveri verso se stessi e sensi di colpa per ciò che di negativo accade intorno a loro, a cui si aggiunge la convinzione stabile che ci sia qualcosa di profondamente sbagliato in loro.
Nel caso, invece, di una personalità con caratteristiche prevalentemente anaclitiche, le dinamiche che entrano in gioco sono strettamente legate a un profondo senso di disagio e di sofferenza, che si manifestano di fronte a esperienze di perdita o di separazione. Il funzionamento, in questo caso, è incentrato attorno a ciò che riguarda le relazioni, gli affetti, la fiducia e l’intimità, ma, soprattutto, riguardo alla mancanza di tutte queste cose.
Anziché autocritici, come nel primo caso, gli individui tendono a sentirsi vuoti, deboli e abbandonati, sperimentando spesso un senso di angoscia e sofferenza esistenziale, accompagnata dalla percezione che la loro vita sia inutile e priva di significato.
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