Disturbi dell’umore e i disturbi depressivi


Le emozioni fanno parte della vita quotidiana di ognuno di noi e, in base al tipo di esperienza che ci troviamo a vivere, caratterizzano le nostre giornate.
I disturbi dell’umore rientrano tra i disturbi affettivi, poiché alterano lo stato emotivo del soggetto che ne soffre, sia per ciò che riguarda le espressioni del volto sia la gestualità corporea. Ciò che li contraddistingue è il tangibile mutamento del tono dell’umore, che determina un evidente disagio a livello psichico e compromette anche il funzionamento in ambito lavorativo e sociale.
I disturbi dell'umore, che possono verificarsi anche nei bambini e negli adolescenti, sono disturbi emotivi e consistono in periodi prolungati di eccessiva tristezza, eccessiva gioia o entrambe.
In particolare, una profonda tristezza è definita depressione, mentre un’euforia particolarmente intensa è definita mania.

Gli stati affettivi sperimentati dagli individui con depressione vengono generalmente identificati e suddivisi in due pattern, definiti come “anaclitici” e “introiettivi”.
L’orientamento psichico che caratterizza la depressione anaclitica è, di solito, associato a sentimenti di debolezza, colpa o inettitudine, soprattutto per ciò che riguarda le relazioni interpersonali. Difatti, spesso, questi individui sperimentano sensazioni come la paura di essere abbandonati, non amati o isolati. Solitamente, inoltre, questi soggetti tendono a considerare gli altri come non inaffidabili e instabili e utilizzano difese repressive, che hanno lo scopo di smorzare e disattivare la rabbia, pur di preservare una certa armonia all’interno della relazione.
L’orientamento psichico che caratterizza, invece, la depressione di tipo introiettivo si contraddistingue per l’eccessiva tendenza all’autocritica, insieme a sentimenti di inadeguatezza, di disprezzo verso se stessi e di colpa. In particolare, tali sentimenti sono sostenuti dalla paura di perdere l’approvazione e il riconoscimento da parte delle persone significative. Gli altri, infatti, vengono percepiti come persecutori e svalutanti. Le difese messe in campo tendono, il più delle volte, a negare la dipendenza, evidenziando, invece, indipendenza e distacco.
Quando, invece, a caratterizzare il pattern di funzionamento è un intenso stato di euforia, ipersensibilità o eccesso di energia, si parla di stati maniacali.

La mania, che si configura appunto come un’iperattivazione dirompente ed esplosiva, può essere vissuta dall’individuo in maniera positiva o negativa, ovvero come un potere o delle potenzialità infinite, oppure in maniera soggiogante ed opprimente. Questo perché gli individui possono essere angosciati dall’incapacità di riuscire a seguire il loro flusso del pensiero così veloce e incalzante, oppure possono sentirsi turbati e confusi, non essendo in grado di selezionare quale, tra i vari pensieri dirompenti, sia il più importante, a cui dare la precedenza.
Insieme a rapidi mutamenti dell’umore, avvengo anche rapide alterazioni nella percezione della propria esperienza interna, che comportano, quindi, il passare repentinamente dal sentirsi scorbutico, incapace e irritabile al sentirsi un vincente, un difensore valoroso con poteri ed energie infiniti.
Tali cambiamenti possono comportare sentimenti di perdita una volta che la mania sparisce e vengono meno tutte quelle sensazioni di fervore, eccitabilità emotiva ed esaltazione.